Manifesto valoriale per un partito laico e di ispirazione cristiana
Che cosa si intende per partito di ispirazione cristiana? Già Luigi Sturzo ricordava che la fede è universale, mentre il partito, come dice la parola stessa, è parziale. Come è possibile mettere insieme l'universale e il particolare? Già nel Vangelo si dice "date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio", affermando così la laicità della politica. La politica, cioè, non come affermazione confessionale, ma laica. Il cristianesimo si pone così, fin dal suo esordio, a favore della laicità dell'azione politica e contro la tendenza alla sacralizzazione e assolutizzazione della politica: l'imperatore non è Dio. La politica deve avere perciò dei limiti. Ispirazione cristiana si oppone anche a una visione integralista e fondamentalista, quasi che si possa dedurre automaticamente dai princìpi cristiani o dal Vangelo, le soluzioni applicative, concrete e operative che la vita di ogni giorno richiede. La politica è autonoma dalla religione, infatti ha leggi sue proprie, ma non è autonoma dalla morale. Il riferimento della politica è l'uomo. Teniamo altresì presente che lo stesso concetto di persona umana, che sta alla base della civiltà occidentale, nasce storicamente, culturalmente e originariamente all'interno dei primi secoli della nostra cristianità e in modo particolare in relazione al dibattito sulla Trinità ( stessa Sostanza e distinzione di Persone ). L'avvenimento cristiano, che vede Gesù al centro, cambia la storia. L'incontro con Gesù cambia la vita e le relazioni. E il cambiamento avviene in primis nella mentalità. Si vedono le cose e le persone in un modo diverso. E soprattutto le si vedono in modo "più umano". La riflessione sulle implicazioni sociali che l'impatto dell'avvenimento cristiano ha avuto, in questi duemila anni di storia, si chiama Dottrina Sociale della Chiesa. Dal punto di vista scolastico essa ha origine con la Enciclica "Rerum Novarum", sulla questione operaia, di Leone XIII nel 1891, ma era già presente evidentemente anche prima. La Dottrina Sociale perciò fa parte integrante dell'insegnamento della Chiesa. La Comunità cristiana è quindi Madre e Maestra. Il cattolico, nel suo impegno socio-politico, non può non far riferimento a questo immenso tesoro di saggezza. La Dottrina Sociale ovviamente si occupa di princìpi; alla libertà e alla coscienza del laico credente la declinazione operativa nel concreto dell'attualità, in un legittimo pluralismo di scelte, purchè esse non siano in contrasto con i princìpi della Dottrina stessa. E qui l'importanza del "Maestro interiore" alla coscienza che è lo Spirito Santo. L'arte laica della politica ha come fine il bene comune, che come dice la "Gaudium et Spes" al n.26 è "l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente". E' il permettere quelle condizioni attraverso cui possa avvenire la realizzazione e la felicità della persona. L'arte politica, perchè non rimanga astratta, necessita di un luogo particolare dove possa svilupparsi e questo è il partito politico. Senza un partito politico si può fare cultura, formazione o dibattito, ma non si può fare compiutamente politica. Il partito è sede di elaborazione di idee e di confronto, ma soprattutto è luogo in cui si selezionano e si preparano i candidati da presentare a elezioni locali, nazionali o europee. Quando avviene l'elezione nei vari parlamenti o consigli, rimane sempre la relazione col partito, ma prevale, per la legge dello Stato, il cosiddetto "senza limiti di mandato", per cui uno rimane eletto, ma ad es. può cambiare partito oppure abbandonare il partito di provenienza. L'eletto entra nelle istituzioni dello Stato, nel cosiddetto "potere legislativo" e rappresenta non solo il partito, ma soprattutto la totalità dei cittadini. Un cattolico può legittimamente scegliere la militanza sia in un partito che si richiami alla Dottrina Sociale Cristiana, come lo sono i partiti di tradizione democristiana, sia in un partito che non si richiami esplicitamente ad essa, purchè, tale partito, non sia contario a tale Dottrina. In linea teorica la militanza in un partito che si richiami esplicitamente alla Dottrina Sociale della Chiesa dovrebbe rendere più facile la coerenza del laico cattolico ai suoi valori, e ci si augura che ciò possa avvenire anche in pratica. Al di là di una legittima e plurale scelta, per un laico cattolico, credo che oggi sia prioritario interrogarsi sul metodo, affinchè si crei una nuova generazione di politici, come ormai è auspicato insistentemente da più parti. Bisogna ripensare anche la cosiddetta unità dei cattolici in politica, che sebbene non obbligatoria, tuttavia non è neppure vietata. Oggi è urgente un rinnovamento nella sostanza, oltre che nella forma, perchè possa essere riscoperto il gusto della partecipazione popolare per essere protagonisti, come cittadini della Polis democratica, in vista della realizzazione del bene comune. Il cuore della questione sociale è soprattutto l'educazione. La questione educativa è "conditio sine qua non " per un rinnovamento sostanziale della vita socio-politica. Il mondo cattolico ha una grande responsabilità in ciò, ma anche vaste potenzialità e risorse. E' necessario riscoprire una metodologia di base. Quale? Credo che la riflessione sulla Dottrina Sociale della Chiesa debba vedere come protagonisti gruppi di laici che si riuniscono periodicamente per un suo approfondimento, nelle associazioni, nei movimenti, nei quartieri, ovunque. Dai princìpi, propri di tutte le dottrine, poi bisogna passare alla declinazione operativa, al confronto con la varietà dei problemi della vita quotidiana, fatta sotto la propria responsabilità individuale o come gruppo. Poi, dopo la fase formativa, passare alla fase informativa. Comunicare pubblicamente la propria posizione, con il proprio nome e cognome, metterci cioè "la faccia", e preparare così il consenso in vista di una possibile candidatura che necessariamente deve essere fatta attraverso un partito politico in una campagna elettorale. Ai partiti, a questo punto, la grave responsabilità di dare spazio e candidature a coloro che, dalla società e nella politica, intendono portare un rinnovamento ormai non più ulteriormente procrastinabile.
Cordiali saluti.
Glauco Santi
glc.snt@libero.it
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