L'Aula di Montecitorio ha approvato il 15 luglio 2009 una mozione che impegna il governo italiano a promuovere una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l'uso dell'aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire, favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell'aborto.
L'iniziativa è partita dall'on. Rocco Buttiglione.
La diffusione nel mondo della pratica dell'aborto selettivo a danno prevalentemente delle concepite di sesso femminile sta provocando in alcune aree geografiche un forte squilibrio fra i sessi, con un numero sempre crescente di legislazioni che attivamente promuovono l'aborto come strumento di controllo demografico e con politiche che colpiscono con sanzioni le donne che rifiutano l'aborto.
Normalmente le posizioni pro-life e pro-choice sono alternative e conflittuali, la genialità di questa mozione è stata mettere assieme la libertà di scelta della donna e la libertà di vita del bambino.
In metà del mondo infatti le donne sono costrette ad abortire, distruggendo così sia la vita del bambino che la libertà di scelta della donna.
Basti pensare alla irresponsabile politica del figlio unico adottata dalla Cina oppure alle notizie che ci giungono dal subcontinente indiano.
Sono in realtà necessarie politiche di sostegno alla famiglia e alla donna, perchè quando la donna è veramente libera è difficile che scelga l'aborto.
Pro-life e pro-choice insieme.
Glauco Santi
Parma
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